“Chissà se al Liga fischiarono le orecchie” di Anna Pasquini
Questa “nostalgia canaglia” che ci porta a perderci nei meandri dei ricordi di gioventù! Si potrebbe riassumere un po’ così il senso del romanzo breve di Anna Pasquini, un piccolo capolavoro di immediatezza e freschezza narrativa. Già dal titolo si intuisce il contesto adolescenziale nel quale si svolge il percorso narrativo dei fatti, un breve, intenso e nostalgico viaggio attraverso gli anni ’90 dei giovani liceali. Per i quarantenni come me, la lettura di “Chissà se al Liga fischiarono le orecchie” (Argento vivo edizioni) è un dolcissimo viaggio a ritroso nel tempo, tra banchi di scuola sfatti e imbrattati, tra dediche d’amore sui muri del liceo, con la musica dei Nirvana in cuffia e tanta sublime ingenuità di sogni adolescenziali nascosti nelle tasche di uno zaino Invicta. Il Liceo Glaucone di Roma è l’ambientazione del romanzo. Anna Pasquini narra in prima persona, raccontando avvenimenti e sentimenti che tutti noi abbiamo vissuto: la paura delle interrogazioni, il disagio dell’adolescente e quel suo carattere fragile che si scontra con la forza degli ideali, l’attenzione al look come …